OTOPLASTICA: INTERVENTO PER CORREGGERE LE ORECCHIE A SVENTOLA
Anche se non si direbbe, quasi l’1% della popolazione mondiale è colpita da inestetismi alle orecchie. Parliamo di 100 milioni di persone che sviluppano problemi di autostima per una forma o una dimensione delle orecchie che si differenzia dalla maggioranza. Nella categoria rientrano le orecchie a sventola, dette anche ad ansa, una dimensione sproporzionata del lobo e problematiche legate all’attaccatura dell’orecchio.
Otoplastica: ecco cosa bisogna sapere
L’otoplastica è un’operazione chirurgica che permette di correggere gli inestetismi delle orecchie. Conosciuta anche come chirurgia estetica delle orecchie, l’intervento consente il riposizionamento ed il modellamento delle orecchie.
L’operazione può essere eseguita da uomini e donne di tutte le età, ma è consigliabile aver terminato la fase dello sviluppo. Questo perché garantisce lo sviluppo totale del padiglione auricolare. Tuttavia, in caso di forte disagio od imbarazzo, è possibile effettuare l’otoplastica anche a bambini di un’età inferiore ai 14 anni.
L’otoplastica è un intervento semplice e leggermente invasivo, che raramente porta complicanze al paziente. Infatti, l’intervento viene eseguito in regime day-hospital, e consente il ritorno alle attività in un periodo piuttosto breve. Tuttavia, a causa di alcune pratiche della fase del post-intervento, è sconsigliato sottoporsi all’otoplastica in estate.
Come si svolge l’intervento di otoplastica
Come per ogni intervento di chirurgia, anche nel caso dell’otoplastica è necessario fissare un appuntamento conoscitivo con il medico. Durante la prima visita verranno effettuate tutte le considerazioni circa la situazione del paziente e lo svolgimento dell’operazione. Innanzitutto, l’otoplastica può essere eseguita in anestesia locale così come in anestesia generale.
La decisione verrà presa dal chirurgo in base alle necessità specifiche del paziente. Dopo aver disinfettato la zona, si procede con un’incisione a forma di losanga, in prossimità dell’area posteriore dell’orecchio. Dalla conseguente rimozione della porzione di cute si procede con dei piccoli tagli sulla cartilagine auricolare. Per ottenere una forma specifica dell’orecchio verranno applicati dei punti di sutura interni. Al termine dell’operazione, le incisioni vengono chiuse con dei fili riassorbibili, che non necessitano il ritorno in clinica per essere tolti. La durata dell’intervento è variabile, in base alle esigenze del paziente e al risultato prestabilito con il chirurgo. Tuttavia, in linea di massima generale possiamo affermare che si tratti di un’operazione di all’incirca due ore.
La fase del post-operatorio e il risultato finale
Come anticipato, la fase del post-intervento è piuttosto breve, e non prevede grandi impedimenti al paziente. Al termine dell’operazione le orecchie potrebbero apparire gonfie e doloranti, due sintomi normali e comuni dell’otoplastica. Nel periodo di guarigione le orecchie vengono bendate da un turbante, che ha la funzione di proteggere le incisioni effettuate.
Questo dovrà essere indossato per i successivi cinque giorni, sia di giorno che di notte. Nelle prime 48 ore post-operazione è necessario mantenersi a riposo, con la testa possibilmente sollevata. In questo modo la pressione sanguigna non provocherà alcun dolore durante la guarigione delle incisioni.
Il turbante potrà essere indossato solamente di giorno a partire dall’ottavo giorno, mentre per le ore notturne è consigliabile un contenimento di almeno tre settimane. Le normali attività potranno essere svolte a partire dal terzo giorno, evitando sforzi fisici eccessivi, saune, bagni turchi e l’esposizione al sole.
Per quanto riguarda i risultati, questi sono permanenti, e non vi sarà motivo di sottoporsi nuovamente all’intervento. L’effetto che si ottiene dall’otoplastica è molto naturale, indipendentemente dall’inestetismo iniziale.