
Iniezione intracitoplasmatica di sperma
Nota anche come ICSI, l’iniezione intracitoplasmatica di sperma è un’altra metodica di livello II. Fino alla raccolta dei follicoli ovarici è simile alla FIVET. La differenza riguarda l’induzione dell’incontro tra ovociti e spermatozoi: infatti, il protocollo ICSI prevede l’iniezione meccanica di un singolo spermatozoo all’interno dell’ovocita.
Questa metodica rappresenta un’alternativa alla FIVET, attuata qualora la qualità e il numero degli spermatozoi non siano idonee all’attuazione della fecondazione in vitro standard.
1) Controllo e Stimolazione delle ovaia
Per ottenere gli ovociti necessari per l’ICSI, si stimolano le ovaie mediante somministrazione quotidiana di ormoni, per circa 2 o 3 settimane. In questo periodo vengono effettuate delle ecografie e dei prelievi del sangue per verificare sia il livello di ormoni che lo sviluppo dei follicoli (le piccole formazioni cistiche che contengono gli ovuli) nelle ovaie. Quando il numero e le dimensioni dei follicoli sono adeguati, si fissa la data per il così detto “pick up degli ovociti” o prelievo degli ovociti in clinica.


2) Prelievo o pick up degli ovuli e fecondazione in vitro
Nella realizzazione della tecnica dell’ICSI, gli ovuli vendono estratti mediante una puntura ed aspirazione dei follicoli, Questa procedura richiede la somministrazione, alla paziente, di anestesia mediante sedazione. Una volta estratti, gli ovuli vengono mantenuti alcune ore in coltura e nel frattempo si prepara lo sperma per estrarre da questo gli spermatozoi mobili. Successivamente si preparano gli ovuli asportando lo strato esterno di cellule che lo ricoprono e, mediante la microiniezione intracitoplasmatica, introducendo uno spermatozoo in ciascun ovocita.
3) Trasferimento o transfer degli embrioni
Il giorno successivo al prelievo degli ovociti, si controlla l’avvenuta fecondazione e si valuta il numero di oociti che si sono fertilizzati correttamente e che dimostrano la presenza dei due pronuclei (2pn) uno di origine materna e uno di origine paterna. Nei giorni seguenti gli ovuli fecondati vanno incontro alle divisioni fisiologiche caratteristiche del corretto sviluppo (clivaggio) embrionale, fino al momento in cui, selezionando gli embrioni con le migliori caratteristiche di sviluppo, si trasferiscono in utero. Normalmente vengono trasferirti in utero uno o due embrioni sulla base delle caratteristiche della coppia e personalizzando la scelta, in accordo con la coppia, sulla base della storia clinica e delle caratteristiche degli embrioni ottenuti. per essere trasferiti. Gli embrioni vengono inseriti in un fine catetere e vengono introdotti nell’utero. In questa fase la donna è sveglia e, poiché la procedura è totalmente indolore, non è necessaria l’anestesia. Se si trasferiscono due embrioni, normalmente se ne impianta uno solo ma si deve tenere presente che entrambi gli embrioni potrebbero impiantarsi, causando una gravidanza gemellare.


4) Crioconservazione degli embrioni non trasferiti
Gli embrioni non trasferiti durante l’ICSI possono venire crioconservati in azoto liquido mediante una tecnica chiamata vitrificazione. Questi embrioni possono venire successivamente impiegati per cicli successivi di ICSI, qualora il primo non fosse andato a buon fine o si desiderassero ulteriori gravidanze. Evidentemente il trattamento di preparazione dell’utero per un transfer di embrioni congelati è molto più semplice poiché non richiede la stimolazione ovarica e il prelievo degli ovuli.